lunedì 5 dicembre 2011

IL MARCIO DI UNA NUOVA MODA: SUSHI

NOI ITALIANI VOGLIAMO PER FORZA ESSERE COOL, VOGLIAMO SOMIGLIARE AGLI AMERICANI, PRONTI AD ACCOGLIERE LE NOVITA'. LA DOMANDA SORGE SPONTANEA:      QUANTO CI CONVIENE.....???????? NEGLI ULTIMI ANNI DILAGA IN ITALIA LA SUSHIMANIA, SEMPLICI INVOLTINI DI RISO E PESCE CRUDO, SIAMO NEL 2012 NON POSSIAMO FARE COME L'HOMO ERECTUS CHE QUELLO CHE TROVAVA MANGIAVA SENZA FARSI NESSUN PROBLEMA.....OGGI IL PESCE CRUDO VA ASSOLUTAMENTE EVITATO.  PESCE CRUDO E MOLLUSCHI SONO PORTATORI DI BATTERI E MICRORGANISMI PATOGENI, POSSONO CAUSARE INFEZIONI E INTOSSICAZIONI ALIMENTARI PROVOCANDO DIARREA, VOMITO, CRAMPI ADDOMINALI,NEL PEGGIORE DEI CASI PUO' CAUSARE LA MORTE. SECONDO IL REGOLAMENTO EUROPEO (REG 852/04 - 853/04) PER EVITARE CIO' SI DOVREBBE CONGELARE ALMENO PER 24 ORE A  -20°C  PRIMA DEL CONSUMO (PERDENDO ALCUNE QUALITA' ORGANOLETTICHE) OPPURE CUOCERE AD ALTE TEMPERATURE. 
QUINDI LA SCELTA RESTA AI CONSUMATORI RISCHIARE O NO........

martedì 19 luglio 2011

BUFALA Nestlè

Proviamo a fare chiarezza, impazza da giorni la notizia su facebook: 
ATTENZIONE, AVVISO IMPORTANTE PER TUTTI I GENITORI:
Nestlé sta chiedendo a tutti di restituire tutti gli alimenti per bambini alle banane con scadenza 2012; possono contenere pezzi di vetro. Copia e incolla per tutte le madri e x la sicurezza dei bambini. Codice a barre 761303308973, anche se non sei un genitore copia ed incolla sulla tua bacheca puoi salvare una vita!!!
Dunque come tutte le bufale, anche questa parte da un fondo di verità. Essendo del settore vi posso assicurare che anche i grandi sbagliano!!! La filiera produttiva è perennemente controllata da regolamenti (178/2004), i quali permettono la tracciabilità e rintracciabilità di un prodotto. Questo significa che difronte ad un rischio fisico del genere, poiché si tratta di presenza di vetro  è possibile riuscire a capire, con quel numero che vediamo vicino alle confezioni chiamato lotto, dove è stato prodotto, in quale giorno a quale ora e dove è stato distribuito.In questo caso il lotto è stato venduto in Francia quindi tutto il resto del mondo non è  a rischio. Vi riporto  ciò che dichiara l'azienda stessa :
 Desideriamo rassicurare che quanto sta circolando in rete relativamente ad un supposto ritiro di prodotti al gusto banana da parte di Nestlé non corrisponde ai fatti.
Nestlé in Francia - ed esclusivamente in Francia - aveva avviato alcune settimane fa a titolo precauzionale una procedura di richiamo volontario di un solo lotto del prodotto P’tit Pot Nestlé alla banana, in seguito al ritrovamento da parte di un consumatore di alcuni pezzi di vetro all'interno di un vasetto appartenente a questo lotto.
La partita in questione è venduta esclusivamente in Francia e nessun altro lotto e Paese è interessato da tale procedura. Vi segnaliamo inoltre che nessun omogeneizzato alla banana è in vendita in Italia.
La sicurezza e la qualità dei nostri prodotti sono una priorità non negoziabile per Nestlé. Nestlé si scusa con i propri clienti e consumatori per qualsiasi inconveniente causato da questo richiamo volontario.

martedì 9 novembre 2010

La bufala del latte scaduto e ribollito

Proviamo a fare un po' di chiarezza su questo argomento. Da giorni impazza sul web e specialmente facebook la notizia che il latte che compriamo sia stato ribollito da 1 a 5 volte. Da anni ho a che fare con lo studio di alimenti, con maggiore riguardo al latte e i suoi derivati ma non ho mai sentito una sciocchezza del genere, il latte è un'alimento molto delicato ed è difficile da frodare rispetto ad esempio il vino oppure l'olio, proprio per l'alta quantità di acqua che contiene. Quindi riporto qui anche il parere di un esperto.
Ma che cosa c'è di vero, in questa gravissima accusa? Si tratta di una notizia totalmente falsa, assicurano gli esperti interpellati. «È l'ennesimo atto diffamatorio nei confronti di un alimento essenziale sulla nostra tavola» afferma Ivano De Noni, professore associato di tecnologia lattiero casearia al Distam, Dipartimento di scienze e tecnologie alimentari e microbiologiche di Milano. «Non è affatto vero — spiega l'esperto — che la legge consenta il recupero per l'alimentazione umana del latte pastorizzato scaduto per rivenderlo come fresco. La legge prevede che il trattamento di pastorizzazione possa venire applicato solo sul latte crudo e quindi una sola volta. E che il latte non venga riscaldato ripetutamente può essere verificato attraverso analisi di laboratorio. La normativa prevede, infatti, che il latte pastorizzato risponda a requisiti di qualità evidenziabili in base a precisi parametri di danno termico sulle proteine del siero». Insomma, il latte pluririscaldato si rovina e ai controlli questo si scopre. «E mi sembrerebbe ben strano — aggiunge ironico De Noni — che i produttori che contravvengono alla legge, lo scrivano sulla confezione con numerini leggibili per tutti». Altra "bufala" del testo allarmistico, l'indicazione del trattamento del latte scaduto a 190 gradi. «Il latte non potrebbe in nessun caso essere trattato con un calore così violento, perché diventerebbe marrone. E questo è un altro indice dell'assurdità del comunicato» dice De Noni. In realtà, il trattamento di pastorizzazione del latte è molto più blando. L'applicazione di 72 gradi centigradi per 15 secondi è sufficiente a distruggere anche i germi patogeni più resistenti al calore, come quelli della tubercolosi. La pastorizzazione non uccide tutti i microrganismi. Per raggiungere questo scopo ci vuole un trattamento termico più forte, detto di sterilizzazione, che si ottiene sottoponendo il latte a un calore a 145 gradi per pochi secondi. Ultima chicca, la spiegazione dei numerini. Effettivamente, guardando sotto le confezioni del latte pastorizzato in cartoni, i numeretti dall'1 al 5 ci sono, ma hanno tutt'altro significato, rispetto a quello denunciato. Come spiega Tetrapak, si tratta di numeri utili per la rintracciabilità del materiale di imballaggio e non hanno niente a che vedere con l'alimento confezionato. «Questi allarmi infondati, rischiano di minare la fiducia dei consumatori in un alimento come il latte del tutto sano ed essenziale — commenta Andrea Ghiselli, dell'Istituto di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, che ci tiene a ricordare come, anche nell'età adulta, bisognerebbe berne un paio di bicchieri al giorno, per le proteine, il calcio, le vitamine B che contiene in abbondanza.

giovedì 2 settembre 2010

Granita amalfitana


Una mano in tasca un cappello e via......... quanto è bello passeggiare per i vicoletti d'Amalfi, saranno i sapori, i colori, il giallo dei limoni,l'azzurro del mare, i profumi riescono a catturare un momento magico che incornici dentro di te come un quadro e non puoi fare a meno di tornarci per rivivere quel momento. Per calarsi completamente in questa atmosfera bisogna assaggiare le delizie che propone A'SCIULIA  sorbetti, yogurt e tante altre cose prodotte con limoni di Sorrento e Amalfi sentirete la genuinità. Si trova appena dopo il Duomo in un vicoletto alla vostra sinistra. Prezzi: concorrenziali.
 






liaurora@libero.it

lunedì 2 agosto 2010

Come spezzare la nefasta catena dell’alcol


Un recente studio scientifico, non ancora pubblicato, ha dimostrato che sotto certe condizioni di marea luni-solare e per certe latitudini elevate è possibile ridurre drasticamente e naturalmente i tragici effetti dell’alcol. Ancora una volta la fisica viene in aiuto del vino.

martedì 29 giugno 2010

FALSA DIGERIBILITA'

 "  Oggi mangio più leggero" quante volte abbiamo pensato di farlo ma resta il dubbio se poi è stato così.
Bisogna sapere quali sono i cibi leggeri per poterli consumare.

 L'indice glicemico è, in generale, direttamente proporzionale alla "digeribilità" degli alimenti: più un alimento sarà digerito facilmente e rapidamente, più veloce sarà il suo assorbimento in circolo e, di conseguenza, più repentino l'innalzamento di glicemia che esso comporterà. Paradossalmente, quindi, molti alimenti considerati "leggeri" (il riso, ne è un ottimo esempio) avranno un indice glicemico sfavorevole rispetto ad altri (pasta
      emerge che dovremmo mangiare per vivere (non viceversa!).

BERE TANTO LATTE LATTE LATTE........

Il fabbisogno quotidiano di Calcio negli adulti (L.A.R.N.) si aggira sugli 800 mg e serve per mantenere le riserve corporee; è più sentito nell'infanzia e adolescenza, in particolare nelle ragazze, (1-1,4 g) e durante la gravidanza e allattamento (1,5-2 g). Mentre l'assenza acuta di Calcio nella dieta porta al rachitismo e alla contrazione tetanica dei muscoli, una carenza cronica anche lieve, però protratta nel tempo, può intaccare le riserve fisiologiche e depauperare progressivamente il tessuto osseo fino al punto da limitare fortemente la qualità della vita dell'individuo.
L'apporto di Calcio necessario a mantenere l'equilibrio metabolico è maggiore nelle donne rispetto agli uomini e aumenta con l'età in ambedue i sessi, ma in particolare modo nelle donne in menopausa. Dopo i 70 anni di età l'assorbimento del Calcio può ridursi di 2/3 anche a causa del progressivo declino dell'efficienza renale nel convertire la vitamina D nella sua forma attiva.
Dal trentesimo anno di età la massa ossea degli adulti tende a ridursi. Se non vi è un'adeguata assunzione di Calcio nella dieta durante tutta la vita atta a limitare tale perdita, nell'età anziana gli individui saranno soggetti a fenomeni osteoporotici. Prevenzione dai 18-29 anni maggiore assorbimento.